Festa di San Giorgio e la Sagra de su Pan‘e saba, un dolce, un pane votivo a lui dedicato

Una festa molto sentita dagli abitanti del piccolo paese di Sini, celebrata il 22|23|24|25 aprile ogni anno. 

La gente di questo piccolo Borgo, in cui vivo ormai da oltre tre anni,  è molto devota al Santo San Giorgio. Considerato il patrono dei cavalieri, che veniva invocato contro la peste, la lebbra e contro i serpenti velenosi. Dalla leggenda che racconta la sua vita, emerge, più di tutto, l’intento di lotta contro il male e un messaggio potente: 

il bene a lungo andare vince sempre contro il male. La luce vince sempre sul buio!

Davvero un bellissimo messaggio e dei simboli molto potenti sui quali riflettere per la vita di ognuno, contenuti nello spirito leggendario di San Giorgio

È sorprendente osservare, come questo piccolo borgo, 20 giorni prima dell’evento, si risvegli dal letargo invernale alla primavera. Animato dalla data vicina, fissata per la Festa del Santo a cui viene rivolta grande devozione: San Giorgio, 22|23|24|25 aprile.

Una festa in onore del Santo ma anche del dolce a lui dedicato: su pan’e saba. Un dolce antico che ha origine settecentesca, in cui prima di tutto hanno priorità le cerimonie religiose per la celebrazione del Santo, fissate sempre dopo il lunedì dell’Angelo.

Ogni sera, immancabili sono  i festeggiamenti. 

E come ultima giornata a conclusione della festa, il 25 aprile, la Sagra del tradizionale Pan‘e saba.

Un pane dolce votivo, dedicato al Santo, festa che segue e si interseca alle celebrazioni religiose e alla festa, a significare come il sacro e il profano, siano sempre presenti in ogni manifestazione della vita.

Due processioni religiose segnano le celebrazioni:

  • la prima processione conduce il Santo vestito a festa su un carro, attraverso un itinerario attorno al borgo; accompagnato dalla gente di Sini vestita con il costume tradizionale, verso la destinazione alla Chiesa campestre di Santa Chiara nel centro storico del paese. 

  • La seconda processione, è quella che lo riconduce nella casa di sempre, su un carro adornato, trainato dai buoi, nella Chiesetta campestre di San Giorgio, cara alla gente di Sini, a chiusura dell’intero evento; accompagnato in pompa magna da un corteo di gente vestita a festa, con i costumi sardi tradizionali del luogo.

Così ogni anno, un mese prima, precedente la festa,  il consueto silenzio in cui il paesino è immerso, viene rotto e sostituito da un brulichio incessante di persone, giovani e anziane, che si danno da fare per pulire strade e giardini!

Ed arriva poi il tempo degli addobbi folcloristici e del lavoro del Comitato della Festa. 

Ma non solo!

 

La Festa richiama nel paese l’arrivo dei Sinesi che risiedono altrove, molti di questi all’estero e sulla penisola.

All’improvviso si animano le case per gran parte dell’anno chiuse. Si aprono finestre e  portoni delle vecchie abitazioni, nel paese un gran vai e vieni di gente che si muove e si rincontra grazie all’occasione della Festa grande, cara ai paesani.

C’è odore di Festa nell’aria!

Un’anticipo di festeggiamenti, segnati dagli immancabili fuochi di artificio, scoppiettanti e assolutamente puntuali con la partenza del carro di San Giorgio dalla Chiesetta campestre a lui intitolata; così come vogliono gli anziani esigenti, che insieme al carro, addobbato a festa, lo accompagnano verso la chiesa di Santa Chiara, sua seconda dimora.

Una Festa, quella di San Giorgio, legata anche alla Pasqua di Resurrezione

La festa cristiana più solenne, che festeggia il passaggio dalla morte alla vita. Infatti, non a caso la Pasqua cade in primavera, il momento più propizio per affrontare i vecchi traumi passati, irrisolti, e superarli una volta per tutte, andando oltre.

La Pasqua ebraica che celebra il passaggio degli ebrei attraverso il Mar Rosso, simbolicamente indica il passaggio verso la parte più autentica di noi stessi, attraverso i guai. Passaggio che ci rinnova rendendoci autentici. Una piccola morte a favore della vita.

Con questo passaggio ci si spinge oltre il confine del consentito e pertanto la Pasqua è anche il giorno dell’osare. Morire a sé stessi infatti richiede grande coraggio!

E di difficoltà, resistenze e paure da lasciare andare ce ne sono state tante gli scorsi anni!

Ma quest’anno 2025 è davvero stata Festa Grande ancora prima del giorno fissato! 

Ricorre la trentesima Edizione della Sagra de Su pan’e saba

Fervono i preparativi, emerge chiaramente dai giovani e meno giovani, il desiderio di fare festa, incontrarsi, accogliere la gente in visita, condividere le proprie Tradizioni.

E qui non possiamo osservare che non è casuale neppure il periodo in cui ricorre la Festa di San Giorgio. 

La Festa grande che festeggia il Santo San Giorgio, succede in Primavera  il22/23/24 e 25 aprile, che è anche festa nazionale della liberazione!

E la Pasqua è un momento in cui l’energia vitale, dopo essere stata tenuta prigioniera per tutto l’inverno nell’oscurità della “materia”, risorge e passa ad una nuova vita. 

È la Natura che risorge: è la primavera dell’Essere che si evolve per un nuovo ciclo. 

Ed è con questo spirito che personalmente vivo questa Festa, come un tempo di passaggio. Rinnovando ancora una promessa fatta a me stessa anni or sono: 
ricordare che la luce vince sempre sul buio! 
E tuttavia il buio è necessario alla vita quanto alla luce!

 

Cogliere il significato simbolico di una festa paesana

San Giorgio è considerato il patrono dei cavalieri, dei soldati, degli scout, degli schermitori, degli arcieri; veniva invocato contro la peste e la lebbra, e contro i serpenti velenosi.

Come nel caso di altri santi avvolti nella leggenda, così anche per San Giorgio, si potrebbe concludere che la sua funzione storica è quella di ricordare al mondo una sola idea, importante in assoluto:

il bene a lungo andare vince sempre sul male

La luce vince sempre sul buio! E tuttavia il buio è necessario alla vita quanto la luce!

La lotta contro il male è una dimensione sempre presente nella storia umana, ma questa battaglia non si vince da soli: San Giorgio uccide il drago perché è Dio, Luce che agisce in lui. È il bene, Cristo che è con lui, vince contro il male che non avrà mai più l’ultima parola.

I guai, le difficoltà, gli ostacoli che incontriamo divengono così fondamentali per spogliarci di tutte le maschere indossate nella vita e per ritrovare finalmente noi stessi. Questo incontro con la parte più autentica della nostra interiorità, non potrebbe avvenire senza lo scontro con le prove, i periodi bui, che la vita ci chiama ad affrontare. 

Attraversandole noi cresciamo, ci conosciamo meglio, facciamo emergere forze ed energie che altrimenti rimarrebbero assopite. Rinasciamo a una nuova vita, più consapevole, più ricca, più vera.

È così che la Pasqua diviene un’occasione di svelamento, di fioritura, di apertura alla vita dopo un lungo inverno, dopo il buio, dopo il dolore e la fatica. E’ un vero e proprio inno alla fiducia!

Pasqua infondo, è ogni volta che muori a te stesso e rinasci avvolto di nuova luce!

Abitare il senso della Festa di San Giorgio almeno per un giorno

Ricordare i valori che sottende.

Sembra senza senso, se pensiamo alla superficialità dilagante in ogni ambito del mondo in cui viviamo oggi.

Eppure oggi, ancora di più, urge riflettere sui simboli della Pasqua, così come su quelli insiti nella leggenda di San Giorgio. In modo assolutamente laico, con il semplice scopo di cogliere l’importanza universale di questi valori umani. 

Ci aiuta non solo a comprendere il significato simbolico di questa Festa paesana, il messaggio insito che si nasconde dietro i festeggiamenti, che si rivelano così non fine a se stessi e ignari ai più. 

Ma anche ad approcciarsi a questi simboli in modo più consapevole, per scoprirli, o magari vederli forse con occhi nuovi, per trovare nuove motivazioni, spinte, legami per continuare a partecipare negli anni. 

L’invito per te che mi leggi, è quello di accogliere dentro di te la vera essenza della Pasqua, con la forza del guerriero della luce che vive in San Giorgio, per viverla con trasporto, con emozione, traendone insegnamenti, idee, intuizioni da portare nella vita di ogni giorno. 

Questa può essere la vera spinta insieme a quella di conoscere le tradizioni, fare contatto con il valore del senso di appartenenza alle proprie radici, ad una comunità e infine fare festa con lo scopo di celebrare tutte queste ragioni insieme!

Ed è con questo stesso spirito che ti invito a sperimentare questa Festa di San Giorgio, ognuno con il suo personale intento, speranza dono e voto da dedicare a San Giorgio, guerriero della Luce!

Con l’augurio per tutti che passato il Santo non finisca la festa, ma al contrario che ogni giorno possa esserlo nella vita di ciascuno!
 

Ti aspettiamo!